mercoledì 6 novembre 2013

Perché sta diventando più difficile per gli italiani immigrare in Svezia?

OH! Signur!!!
Io stavo tanto bene, a casa mia, tranquillo, sereno….. mi stavo pacificamente grattando l’irsuto scroto quando mi imbatto in un articolo che mi ha lasciato sgomento: 

(in blu il testo originale, in nero i miei commenti)

Perché sta diventando più difficile per gli italiani immigrare in Svezia? 


A giudicare dalle discussioni sulla blogosfera (e su Italienaren), le crescenti difficoltà incontrate dagli immigrati italiani nell’ottenere il permesso di soggiorno in Svezia hanno suscitato due tipi di reazioni. Da un lato, l’irrigidimento delle regole di attribuzione del permesso di soggiorno è stato interpretato da alcuni connazionali come una violazione del diritto alla libera circolazione dei lavoratori all’interno dell’Unione Europea. Dall’altro lato, secondo altri commentatori, la possibilità di definire autonomamente le regole di accesso per gli immigrati dovrebbe considerata un prerogativa legittima ed insindacabile di ogni stato sovrano.
Due importanti elementi sono rimasti fuori da questa discussione.
In primo luogo, gli italiani che vogliono trasferirsi in Svezia stanno incontrando le summenzionate difficoltà proprio successivamente al varo di una riforma che ha reso la Svezia il paese OCSE con le regole più “liberali” nei confronti dell’immigrazione da lavoro. Pertanto, le difficoltà incontrate dai nostri connazionali appaiono in qualche modo “in controtendenza” (se non paradossali) e necessitano di un’analisi più approfondita.


E pensare che questo dovrebbe essere un sito serio ed affidabile!!!
Innanzitutto partiamo con un errore di fondo: un italiano in Svezia non ha bisogno del permesso di soggiorno. 
Io mi immagino frotte di aspiranti migranti che, malconsigliati, vanno allo Skatteverket a chiedere una cosa che non esiste: il permesso di soggiorno per cittadini europei.
Forse l'autore dell'articolo  confonde l’uppehållstillstånd con l’uppehållsrätt. Uppehållstillstånd, che potremmo tradurre come permesso di soggiorno,  e’ rivolto agli immigrati extraeuropei. Tillstånd vuol dire permesso, concessione, nulla-osta (att inga hinder föreligger ) mentre rätt vuol dire diritto (oltre che: giusto, corretto, tribunale, piatto o pietanza, abbastanza, molto, rettilineo).
Uppehållsrätt vuol dire che un cittadino europeo ha DIRITTO di permanere (o soggiornare chedirqualsivoglia) in Svezia.
Se siete cittadini italiani nessuno vi impedira’ di entrare in Svezia e restarci (a meno che non facciate qualcosa di sconveniente, come rubare, trafficare in droga e armi, cose di questo genere). 

Non e’ necessario alcun permesso di soggiorno. Punto.

In secondo luogo, il caso svedese mostra chiaramente come il diritto alla mobilità intraeuropea possa essere limitato da decisioni apparentemente discrezionali da parte delle autorità dei singoli paesi. 

Mah! Da modesto emigrato con le pezze al culo, quale io sono, non ho visto alcuna limitazione al diritto alla mobilita' intraeuropea (semmai hanno ridotto alcuni privilegi, ma questo e' un altro discorso).

L’Unione Europea è un’unione di diversi interessi nazionali. 


 L’adesione all’Unione Europea è stata vista da parte dei diversi paesi membri come un’opportunità per realizzare interessi in primo luogo nazionali. Per definizione, questi interessi nazionali tendono ad essere diversi da paese a paese.
Non bisogna dimenticare che l’Unione Europea è in primo luogo un’unione doganale all’interno della quale le merci, e non solo le persone, godono (teoricamente) di un “diritto” alla libera circolazione. A questo riguardo, è necessario ricordare come la Svezia sia un paese per vocazione “esportatore” (vale a dire: con la bilancia commerciale tradizionalmente in attivo). Aderendo all’Unione Europea, la Svezia ha avuto l’opportunità di espandere i suoi avanzi commerciali con paesi per vocazione “importatori” come l’Italia (vale a dire: con le bilance commerciali tradizionalmente in passivo).
La Svezia ha infatti registrato avanzi commerciali con l’Italia fino al 2007, cioè fino all’inizio della crisi economica. Questo significa che, fino a quell’anno, il valore delle esportazioni verso l’Italia
è stato costantemente superiore al valore delle importazioni dall’Italia.

Il nesso tra l’andamento degli scambi commerciali tra i paesi membri dell’Unione Europea e il diritto alla mobilità dei lavoratori potrebbe non sembrare evidente.
(in effetti non e' evidente) Eppure, la libera mobilità dei lavoratori tra i paesi membri dell’Unione Europea è stata pensata proprio come un meccanismo in grado di favorire il riequilibrio di eventuali asimmetrie che si sarebbero potute creare tra economie nazionali che, per quanto integrate in un medesimo mercato comune, rimangono comunque in competizione tra loro (segnalo, a questo proposito, questo recente rapporto per conto della Commissione Europea). In breve, la perdita di competitività di un paese membro nei confronti di un altro paese membro (per esempio, dell’Italia nei confronti della Svezia) avrebbe potuto/dovuto essere compensata dalla possibilità per i lavoratori del primo paese di trasferirsi nel secondo paese (per esempio, dei lavoratori italiani a trasferirsi in Svezia). 

Blah, blah, blah......

La crisi economica sta trasformando le relazioni economiche tra i paesi dell’Unione Europea.
È chiaro che la crisi economica sta modificando la situazione che si era venuta a consolidare fino a pochi anni fa. Vediamo i dati. Dal 2006 al 2012, il valore delle esportazioni dalla Svezia all’Italia è crollato di 10 miliardi di corone svedesi (vale a dire: più di un miliardo di euro!). Nello stesso arco di tempo, il valore delle esportazioni dall’Italia alla Svezia è invece rimasto stabile. Di conseguenza, l’attivo della bilancia commerciale svedese nei confronti dell’Italia si è gradualmente trasformato in un passivo. In sostanza, il valore delle esportazioni dall’Italia alla Svezia è diventato superiore al valore delle esportazioni dalla Svezia verso l’Italia.
È facile individuare il motivo per cui gli italiani acquistano meno prodotti svedesi che in passato. La recessione economica, l’aumento della disoccupazione e le politiche di austerità hanno infatti contribuito a ridurre significativamente la domanda di questi beni (hi-tech e costosi).
Dall’altro lato, il made in Italy non sembrerebbe aver beneficiato dell’aumento del potere d’acquisto dei lavoratori svedesi determinato dai vari jobbskatteavdrag (infatti il valore dell’export dal Bel Paese alla Svezia è rimasto invariato). 

Blah, blah, blah......nulla di sbagliato, pero' non c'entra una mazza, specie alla luce di quanto scritto dopo


 La Svezia del 2013 cerca immigrati poco qualificati. 

EEEEEEEHHHHHH?????? NO!! Manco pal casso! La svezia cerca immigrati MOLTO qualificati. Il problema degli svedesi e’ proprio questo: gli immigrati che arrivano in Svezia sono poco qualificati.

 Tuttavia, anche a causa della crisi economica, l’emigrazione dei lavoratori italiani negli altri paesi europei è in crescita. Per quanto la Svezia non sia una delle destinazioni più ambite e desiderate da questa nuova emigrazione, le autorità svedesi vogliono probabilmente “giocare d’anticipo” e prevenire che questa immigrazione aumenti di intensità. 

Si'. in effetti, non possono mica venir tutti qui...

Come vedremo in un prossimo articolo, gli immigrati italiani in Svezia (e, in particolare, quelli che si sono trasferiti negli ultimi anni) tendono ad avere elevati livelli di istruzione e, per questo motivo, riescono spesso a trovare occupazioni molto qualificate. 

L'esatto opposto di quanto scritto poche righe sopra, poche idee ma ben confuse.

Tuttavia, la Svezia del 2013 non cerca questo tipo di immigrati
(Come no!? Li cerca eccome!!!). In primo luogo (questo e' il secondo primo luogo dell'articolo), come abbiamo visto in un precedente articolo, alcuni studi hanno mostrato come la presenza di immigrati europei e molto competitivi nel mercato lavoro contribuisca ad alimentare sentimenti xenofobi tra la popolazione svedese, più della presenza di immigrati non europei e poco competitivi nel mercato del lavoro. 

Se il precedente articolo e' scritto come questo, allora e' meglio non tenerne conto. 
Comunque qui ritorna un tema sempre attuale. il famoso e rinomato razzismo svedese, al cui confronto Bossi e Maroni impallidiscono, i Naziskin arrossiscono di vergogna e i Talebani si sentono inadeguati.


In secondo luogo
(e questo e' il secondo secondo luogo), la summenzionata riforma che ha recentemente liberalizzato le politiche migratorie svedesi sembrerebbe essere rivolta proprio al secondo tipo di immigrazione, vale a dire all’immigrazione da lavoro poco qualificata proveniente da paesi non europei. Infatti, la maggioranza degli immigrati che sono riusciti ad ottenere un permesso di soggiorno beneficiando del nuovo sistema hanno per lo più trovato occupazioni manuali in settori di impiego già “saturi”, nei quali cioè si registra un’eccedenza (e non una carenza) di offerta di lavoro da parte dei disoccupati già residenti in Svezia (per esempio: il settore delle costruzioni, i settore dei servizi di pulizie, il settore della ristorazione).
 Qui siamo ai limiti del ridicolo. 
A parte il fatto che si parla di immigrati extraeuropei e non vedo cosa c'entri con gli italiani che vogliono trasferirsi in Svezia, l'articolo del DN che viene citato dice proprio che la riforma venne fatta per agevolare l'immigrazione di specialisti di cui c'e' carenza, ma che invece sono purtroppo arrivate persone le cui competenze sono superflue. 
(ma forse per leggere l'articolo ha dovuto usare Gogol Transleit)

In sostanza, le recenti restrizioni all'attribuzione dei permessi di soggiorno agli italiani che cercano trasferirsi in Svezia dovrebbero essere inquadrate nell'attuale fase di evoluzione (o degenerazione) delle relazioni economiche e politiche tra i paesi membri dell’Unione Europea. Inoltre, le “nuove” politiche migratorie svedesi sono rivolte ad immigrati con competenze professionali molto diverse da quelle generalmente possedute dagli immigrati italiani. 

Ma quali restrizioni??? Ma quali permessi di soggiorno??? Ma che ti fumi??? 
Infine, vorrei che qualcuno mi spiegasse quali sono le " competenze professionali ... generalmente possedute dagli immigrati italiani".  


Le difficolta’ che gli italiani che vogliono trasferirsi in Svezia incontrano riguardano semmai il personnummer: da un paio di anni a questa parte, per avere il personnummer e’ necessario prima registrarsi al migrationsverket e per fare questo bisogna dimostrare di avere un lavoro, oppure dei soldi che ci permettano di sostenerci, oppure di essere eroticamente legati ad un vikingo/a..... cose che spesso difettano agli immigrati "da sbarco".

A cosa serve il personnummer??? A molte cose, ma, fondamentalmente, quello che interessa ad un neo-immigrato sono i corsi di svedese gratuiti. Insomma, tutta sta menata perche’ ci sono ancora troppi connazionali che credono di poter arrivare in Svezia e trovare tutto pronto e a disposizione: casa, corso di svedese, sussidio di disoccupazione……
Ripeto, venite pure in Svezia, se siete italiani non avete bisogno del permesso di soggiorno. 
Se siete medici, infermieri, ingegneri, esperti IT e avete una mentalita' aperta non troverete difficolta' a trovar lavoro.
Infine, vi ricordo che tutto quanto si trova su Internet va preso con molta prudenza e molto buon senso.


28 commenti:

  1. Secondo me commetti un errore di base: la condizione per avere accesso ai corsi di svedese non è mai stata il personnumer, ma sempre, anche in precedenza, la registrazione a Migrationsverket.
    Poi penso che sottovaluti la questione del personnumer, senza, non puoi aprire un conto in banca (cosa che rende complicato pagare le bollette), non puoi fare ordini online da molti siti, non puoi fare abbonamenti in palestre, etc... insomma, sono cose che hanno un impatto sulla qualità della vita. Quando sono arrivato io, non era così.
    E, si, tu, come cittadino europeo, hai il "rätt" di soggiornare e cercare lavoro in Europa, ma solo per un periodo di tempo limitato (sei mesi, poi scattano delle condizioni).
    http://europa.eu/youreurope/citizens/residence/jobseekers/residence-rights/index_it.htm
    Senza Migrationsverket non puoi legalmente prendere la residenza in Svezia, mentre in altri paesi europei queste limitazioni non ci sono: questo è limite che, sicuramente, contraddice il principio di libera circolazione.
    La Svezia è stata costretta ad adeguarsi alle norme europee: ma che abbia deciso di complicare parecchio la vita a chi si trasferisce qui è, subordinando il personnumer alla registrazione a MV è, a mio avviso, palese.
    E lo dico da cittadino svedese.

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    1. Mi sono iscritto (moolto tempo fa) a tre scuole SFI e mi hanno sempre e solo chiesto il personnummer, notare bene che in quel periodo non mi ero ancora presentato al migrationsverket. La mia anmälan al migrationsverket e' arrivata dopo piu' di un anno dal mio trasferimento in Svezia.
      Certo, com dici tu, dopo sei mesi bisogna registrarsi, ma in pratica e' impossibile per lo stato svedese sapere da quanto tempo una persona si e' trasferita.
      Mi sembra palese che la Svezia negli ultimi tempi abbia stia cercando di limitare alcune concessioni che venivano fatte a chiunque si presentasse, ma non si tratta certo di razzismo e di chissa' quale assurda politica correlata alla bilancia commerciale, piuttosto di voler gestire meglio le risorse che non sono illimitate. Non possiamo dare il corso SFi e/o il bidrag a cani e porci, per il semplice motivo che dopo un po' i soldi finiscono.

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    2. Non so se, come hai scritto tu: "Senza Migrationsverket non puoi legalmente prendere la residenza in Svezia, mentre in altri paesi europei queste limitazioni non ci sono: questo è limite che, sicuramente, contraddice il principio di libera circolazione." Non so se e' una contraddizione, il migrationsverket richiede che uno abbia un lavoro, un reddito, dei mezzi di sostentamento..... Perche' va bene si' la libera circolazione, ma non l'accattonaggio. Comunque, non si puo' ottenere la residenza, ma non si viene neppure cacciati.

      Infine, tra quello che stiamo scrivendo noi e quello che sostiene chi ha scritto l'articolo originale, cioe' che la Svezia rilascia con difficolta' il permesso di soggiorno agli italiani (come se fosse necessario il permesso di soggiorno!), c'e' la stessa differenza che tra il giorno e la notte. Dovrebbe essere un ricercatore universitario nel campo della sociologia ma dimostra di non aver capito una mazza.

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    3. Ciao, sono l’autore dell’articolo. Prima di tutto, mi dispiace che il mio articolo ti abbia irritato a tal punto da farti scrivere un nuovo post dopo tutti questi mesi. Soprattutto, mi dispiace averti distolto da altre attività più importanti alle quali (da quanto mi pare di aver capito) avresti preferito dare priorità.
      Come spieghi nel tuo post, gli italiani che si sono trasferiti in Svezia negli ultimi tempi stanno incontrando problemi burocratici. Si tratta di problemi burocratici “inediti” per gli italiani che provano a trasferirsi in Svezia. A parte le difficoltà nell’ottenimento del personnummer (che menzioni anche tu), alcuni italiani ricevono il uppehållstillstånd invece dell’uppehållsrätt (al quale, come sottolinei anche tu, avrebbero diritto). Ci sono stati casi (di cui la FAIS è a conoscenza) di italiani che non sono riusciti a regolarizzare la loro situazione burocratica in Svezia e, quindi, sono stati costretti lasciare il paese. Altri italiani, nella stessa situazione economica e familiare, erano invece riusciti a farlo appena pochi anni fa. Più in generale, c’è stato un restringimento delle procedure di accettazione degli immigrati di provenienza UE (compresi gli italiani). Si tratta di un argomento già trattato più volte su Italienaren, come accenno nell’introduzione al mio articolo (vedi qui ad esempio: http://www.italienaren.com/29/post/2013/04/la-svezia-e-le-nuove-regole-per-limitare-limmigrazione.html).
      Il mio articolo tentava di fornire una “interpretazione” di questi cambiamenti.
      È chiaro che, come dici tu, il mercato del lavoro svedese assorbe più facilmente forza lavoro qualificata rispetto a quella non qualificata. È altrettanto evidente che c’è una carenza di lavoratori qualificati in alcuni settori occupazionali (nel privato ma anche nel pubblico). Tuttavia la Svezia non “cerca” di importare immigrati qualificati, per sopperire a questa carenza. Al contrario, i cambiamenti recenti delle politiche migratorie vanno in un’altra direzione. Da un lato si aprono le frontiere all’immigrazione poco qualificata (ed extra-UE), dall’altro si frappongono nuovi ostacoli all’immigrazione qualificata (e di provenienza UE). Si tratta di una strategia esplicitamente perseguita. Vedi qui: http://www.neurope.eu/article/eu-free-movement-under-threat-north
      Nell’altro articolo che ti sei rifiutato di leggere ("Se il precedente articolo e' scritto come questo, allora e' meglio non tenerne conto"), fornivo una spiegazione plausibile (alla luce degli studi accademici – svedesi, non miei – sull’argomento) dei motivi di questi cambiamenti.
      L’articolo che tu hai commentato con il tuo post non mirava quindi a esprimere un giudizio di valore su queste tendenze in atto, come hai fatto tu (“non possono mica venir tutti qui”). Se te la senti di argomentare più ampiamente questa tua presa di posizione (firmando il tuo articolo con nome e cognome), sono certo che la redazione di Italienaren prenderà in considerazione il tuo contributo.
      Il tuo blog è molto divertente. Se mi è permesso un consiglio: io toglierei la vignetta con il troll sulla sinistra o, in alternativa, eviterei di utilizzare toni "trolleschi" nei post. È solo un consiglio. Il blog è tuo, non mio.

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    4. Ti ringrazio per le attenzioni rivolte alla mia attivita' di manutenzione inguinale , ma non preoccuparti, sto imparando a usare la tastiera con una mano sola.

      Molte delle cose che scrivi sono condivisibili appieno, altre mi lasciano molto, molto perplesso.
      Ad esempio il fatto che alcuni italiani abbiano ricevuto l’uppehållstillstånd (Ma come hanno fatto?? Qualcuno deve essersi sbagliato!), cosi’ come il fatto che altri italiani siano stati costretti a lasciare la Svezia perche’ non sono riusciti a regolarizzare la loro situazione burocratica.

      Non solo mi lascia molto perlesso ma trovo anche molto ambigua, pur contestualizzandola (persino Eco avrebbe difficolta’ nel comprendere quello che volevi dire), la frase “La Svezia del 2013 cerca immigrati poco qualificati”, scritta in grassetto e graficamente separata dal resto dell’articolo. Non e' solo ambigua, ma potenzialmente pericolosa, una frase del genere rischia di far partire frotte di aspiranti migranti, pronti a lottare per ottenere il permesso di soggiorno in un paese che cerca manodopera poco qualificata.

      Non mi sono rifiutato di leggere l’altro tuo articolo, ho scritto che preferirei sospendere il giudizio qualora fosse scritto come il presente. Se facessi altrimenti mi troverei nella condizione di dover scrivere un altro post sul tuo articolo e da questo, sono assolutamente certo che sei d’accordo con me, Dio ce ne scampi.

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  2. Io so che, a inizio 2010, quando avevo solo il personnummer, non avevo potuto partecipare ad SFI perchè non ero ancora registrato a Migrationsverket.
    Conosco anche Italiani che si sono trasferiti in Spagna senza dover richiedere alcuna registrazione.
    Per quanto riguarda il tillstånd, confermo io stesso di averne ricevuti due: il primo temporaneo di un anno, il secondo permanente.
    Poi d'accordo: è giusto che la Svezia protegga le proprie risorse limitate, ma il sistema, come è ora, non funziona: hai, letteralmente, cittadini europei che vivono in semiclandestinità.
    Secondo me sarebbe più logico dare il personnummer a tutti, per potere iniziare ad usufruire almeno dei servizi privati (conto in banca, etc.) e subordinare quelli con un costo per lo stato (SFI, sanità e compagnia) alla registrazione al MV.

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    1. Se non ricordo male, pure io nel 2010 stavo facendo l'SFI e non ero registrato al Migrationsverket. Comunque, se e' per questo, ho conosciuto una persona che, non piu' tardi di un anno fa, ha ottenuto il personnummer in tre giorni, senza passare dal migrationsverket, rimasi stupito, ma lui mi ha raccontato di essersi presentato accompagnato dal suo datore di lavoro, il quale ha sbrigato la pratica con l'impiegato allo sportello (non so cosa abbiano fatto). Tu hai avuto due tillstånd?? Son sempre piu' stupito. Quasi quasi vien voglia di fare un altro post.
      Pero' e' vero, il sistema e' fin troppo incasinato e senza PN sei nessuno.
      Penso che sia una falla dovuta ad una serie di concause, oltre a quella (forse) di cercare di limitare le risorse, anche il fatto che il legislatore non contempla il fatto che una persona possa essere priva di una qualsiasi fonte di reddito.... O che magari questo reddito sia difficilmente documentabile...

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  3. Sì, se vai col datore di lavoro, che firma per te, ti danno il personnummer quasi subito. A volte tre giorni, a volte qualche settimana.
    La burocrazia svedese ha tempi strani: conosco gente che ci ha messo nove mesi per avere la cittadinanza, a me l'hanno data in una settimana...

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  4. Ciao, ho dato un’occhiata agli altri post del tuo blog e ho visto che sei spesso disponibile a rispondere ai lettori che ti chiedono informazioni riguardo al funzionamento della burocrazia svedese. Mi pare di aver capito che tu abbia originariamente deciso di scrivere un post per commentare il mio articolo proprio perché, secondo te, non fornisce informazioni attendibili riguardo (1) al presunto irrigidimento delle procedure di “regolarizzazione” degli immigrati di provenienza UE e (2) rispetto al fatto che quest’irrigidimento delle procedure è mirato a scoraggiare un potenziale afflusso di forza lavoro qualificata dai paesi UE.
    Riguardo al primo punto (tralasciando il secondo, per il momento), le cose sono cambiate (e non poco) da quando ti sei trasferito in Svezia (o da quando mi sono trasferito io qui la prima volta, nel lontano 2002). L’esempio del lettore che ha commentato qui sopra non è un’eccezione, ma è (purtroppo) la regola. Su Italienaren i cambiamenti introdotti (riguardo a personnummer, ma anche uppehållstillstånd/uppehållsrätt) sono spiegati in diversi articoli.
    Alla luce della discussione che si è sviluppata in calce, il tuo post mi sembra contenere informazioni meno aggiornate (e quindi meno attendibili) di quelle riportate nell’articolo che intendevi criticare per i suoi contenuti (oltre che per la sua forma).

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    1. Dala tuo articolo e dai tuoi commenti deduco che hai la fissa dei "due punti" (a volte chiamati anche "luoghi").
      Sono a conoscenza dei cambiamenti degli ultime tempi. Quanto scritto nel tuo articolo e' poco attendibile e fuorviante, mi spiace ma e' cosi' e questo indipendentemente dal fatto che le informazioni che io riporto siano aggiornate o meno.
      A proposito di Sverigedemokraterna. Siam sicuri che non siano proprio gli immigrati europei a votare SD? E che, quindi, la teoria che gli immigrati qualificati europei istighino gli svedesi al razzismo cada miseramente??

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    2. Il fatto che ti dispiaccia della poca attendibilità che ravvisi nel mio articolo è senz'altro una dimostrazione di grande empatia da parte tua nei miei confronti. Non c'è bisogno di dispiacerti, però. Se riuscissi a capire cosa trovi di così inattendibile in quello che ho scritto, ti ringrazierei. Il fatto è che non proprio ho capito l’oggetto delle tue critiche.
      Abbiamo infatti appurato che sull'irrigidimento delle procedure di regolarizzazione degli immigrati UE avevo ragione io.
      Inoltre, secondo te, gli studi svedesi che menzionato nel mio altro articolo per Italienaren avrebbero interpretato i dati in maniera errata. In sostanza, i due autori, come anche i peer reviewers che hanno verificato la correttezza metodologica del lavoro di questi ultimi, nonché i comitati editoriali delle due riviste (una britannica e una svedese) che hanno scelto i peer reviewers in questione e hanno accettato di pubblicare lo studio, avrebbero commesso un errore clamoroso. Tutte queste persone però non avranno mai consapevolezza di questo errore clamoroso ,dato che questa verità rimarrà nascosta per sempre tra i commenti del tuo blog. Peccato.
      Avanzo due ipotesi (sai, la mia fissa per i "punti"/"luoghi"...):
      (1) Gli accademici, svedesi e non, fanno parte della kasta (assieme a quelli di Italienaren).
      (2) Non hai molta dimestichezza con questi argomenti. Se poi, oltre a non avere dimestichezza, non ti interessano allora è proprio inutile proseguire la discussione. Ma non si capisce perché l’hai iniziata. Come detto prima, è il tuo blog e puoi scrivere quello che vuoi. Uno però si sente chiamato in causa quando riceve critiche gratuite come le tue.

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    3. Mi dispiace che tu non capisca l'oggetto delle mie critiche, daltronde non sono mai stato un grande comunicatore, eppure e' scritto qui sopra, nel post e nei miei commenti.
      Comunque, non ho criticato te, ma quello che hai scritto.
      Non ho detto che gli studi svedesi che tu citi abbiano interpretato i dati in maniera errata. Io ti ho posto un quesito.
      Ho letto un solo articolo (quello gratis) ma in estrema sintesi, correggimi se sbaglio, vi e' una correlazione positiva tra i voti presi da SD in una certa zona e la criminalita' in quella stessa zona, cosi' come vi e' una correlazione positiva tra voti presi da Sd in una zona e immigrati presenti nella zona stessa, ma questa correlazione e' piu' forte dove ci sono piu' immigrati europei rispetto le zone con piu' immigrati extraeuropei.
      Allora io ti chiedo, come possiamo escludere che nelle zone con piu' immigrati europei non siano proprio questi ultimi a votare SD?? Cioe' che siano gli immigrati europei a essere razzisti verso gli altri immigrati?? Sono riusciti gli autori, in qualche modo, a tenere conto di questa variabile, cioe' del voto degli immigrati stessi??

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    4. C'è sicuramente questa possibilità. Buona parte degli Italiani vota da vent'anni partiti che hanno le stesse idee sull'immigrazione di SD, senza che la cosa faccia, in Italia, scandalo.

      E poi c'è sempre la buona vecchia barzelletta tedesca:
      Due turchi si recano all’ufficio immigrazione in germania per ottenere un permesso di soggiorno, il primo entra nell’ufficio, dopo qualche minuto esce, il secondo che stava aspettando chiede: allora come è andata??
      Il primo risponde: e tu che cazzo vuoi turco di merda!!

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    5. Quello che intendo, con il post di cui sopra, è che è improbabile che quegli stessi italiani, quando si trasferiscono qui, cambino le loro idee politiche.

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    6. Gli autori spiegano il motivo per cui questa "ipotesi" (cioé che sono gli europei a votare omogeneamente come gruppo gli SD) non è fondata quando presentano gli 8 modelli della tabella 2. Basta vedere i coefficienti (e l'r quadro in basso) e leggersi attentamente quello che scrivono.

      Inoltre: ecco come hanno votato gli italiani in Svezia alle ultime elezioni: http://tinyurl.com/nu9jc34
      I risultati delle passate elezioni sono altrettanto interessanti.
      E' possibile che tra i commentatori dei vostri blog vi siano italiani che non siano "rappresentativi" e che magari hanno idee vicine agli SD. Dico questa cosa perché mi sembrate entrambi un po' prevenuti riguardo all'orientamento politico degli italiani in Svezia e - per questo motivo - mi domando se c'entra il fatto di essere attivi nella blogosfera.

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    7. No, nessuna prevenzione. Tutti gli Italiani che conosco qui in Svezia non voterebbero mai SD.
      Il fatto è che anche quasi tutti gli Italiani che conosco in Italia dicono che non voterebbero mai Berlusconi, eppure... :-D

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    8. Ah, gia', l'errequadro, come ho fatto a non notarlo! Che idiota!
      Quindi possiamo affermare che gli svedesi sono razzisti!!
      Ne abbiamo le prove!

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    9. Nessuno ha scritto che gli svedesi sono "razzisti", e lo sai benissimo. Lo studio mostra che gli SD tendono a prendere più voti in alcune zone con precise caratteristiche "ecologiche" e che questi voti non possono essere voti degli europei (come si vede nella tabella).
      Non credo che tu abbia replicato in maniera così stizzita perchè non sei riuscito a capire quello che c'è scritto nella tabella. Se non fossi riuscito a capire quello che c'è scritto nella tabella e l'argomento ti interessasse davvero, non avresti problemi a dotarti degli strumenti necessari a decifrare quei numeri (visto che mi sembri un tipo sveglio), magari chiedendomi qualche informazione in più (anche se non posso farti un corso di statistica sul tuo blog). Ma é evidente che il post che hai scritto, come la discussione che ne é seguita, per te non sono state altro che un'opportunità per sfruttare l'anonimato al fine di dare sfogo alla tua aggressività "da tastiera".

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    10. Stizzito io? No.
      Pero' intanto ti ho fatto dire che gli svedesi non sono razzisti e soprattutto in maniera chiara, che' ti esprimi peggio di un politico.
      Potrei anche impegnarmi per leggere lo studio in maniera approfondita, ma me ne guardo bene, visto che non vengo pagato per farlo.
      Ti ringrazio per avermi offerto delle ripetizioni di statistica.
      L'esame di statistica era un complementare che ho superato nel '93 o giu' di li', da allora ringrazio il buon Dio ogni giorno per non aver piu' a che fare con questa materia astrusa.
      Non ho alcuna "aggressivita' da tastiera" da sfogare, anzi tutta sta discussione mi ha stufato, soprattutto alla luce del fatto che la mia opinione non cambia: il tuo articolo e' parecchio fuorviante (seppur alcune delle basi siano concrete): i permessi di soggiorno non esistono, la Svezia del 2013 NON cerca immigrati poco qualificati, la storia della correlazione tra bilancia commerciale Italia/Svezia e politica svedese dell' immigrazione non sta in piedi (almeno come l'hai spiegata tu), giusto per fare qualche esempio. Il tutto inserito in un sito che propone di far informazione.
      (Da quel che mi risulta la redazione e' in pratica una sola persona, un tizio con la barbetta che infonde simpatia e fiducia e a cui tutti vogliono bene, ma che parla sempre del grosso problema che e' il freddo svedese citando quell'inverno in cui e' sbarcato in Svezia con le braghe di tela e faceva -30 e poi di quell'altro grosso problema che e' il razzismo svedese, molto pericoloso perche' "strisciante").

      Infine, se davvero pensi che io sia aggressivo, ti passo volentieri i contatti di Alex, Gianni, Franco e quell'altro coglione che dice "non sono Boffardi", cosi' ti fai una cultura......

      Besos



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    11. Dire che un popolo intero é razzista é una cosa stupida e, appunto, razzista. E io non l'ho mai detta (e non mi sembra di aver mai letto una cosa del genere su Italienaren). Quello che ho sostenuto é il razzismo in Svezia ha caratteristiche specifiche, e ho descritto queste caratteristiche basandomi su studi sull'argomento (non miei).
      Ti ringrazio per le critiche, che sono sempre bene accette (anche quando sono poco informate, come le tue). Fortunatamente non sei il mio capo, altrimenti sarebbe un problema, dato che mi occupo professionalmente di queste cose qui.
      Non conosco nessuna delle persone che hai elencato (inclusa la persona con la barbetta), e preferirei tenermene alla larga.
      Noi invece finiremo probabilmente con l'incontrarci perché, da qualche tempo, lavoro (anche) dalle tue parti.
      I "besos" risparmiali per la tua compagna.

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  5. Simone Scarpa abbassa le penne per favore perché sei solo un PhD candidate in una materia inutile come sociologia. Se vuoi fare tanto l'intellettuale perché ti fai pubblicare sul sito di Italienaren o bazzichi peri i blog? Non hai di meglio da fare?
    Tagliati i capelli.
    Mvh Alex

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    1. Alex, senti chi parla!! Quella che fa gli articoli come i "Dodici motivi per non vivere in Svezia".
      Ma perche' non emigri altrove???

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  6. Ciao Alex, non sono un frequentatore di blog ma in questo caso sono intervenuto perché si criticava il mio articolo (tra le altre cose) per aver riportato informazioni inattendibili. Collaboro con Italienaren perché mi sembra uno strumento utile per confrontarsi e collegarsi con altri italiani che vivono in Svezia. Tutto qui. Chiunque può pubblicare articoli su quella rivista, basta proporli alla redazione (di cui io non faccio parte).
    Non sono un PhD candidate in sociologia, mi hai confuso con qualcun altro. Non mi sembra questo il luogo adatto per rispondere alle tue altre domande. Se vuoi possiamo incontrarci di persona, visto che vivi in Svezia, così magari mi spieghi meglio anche quella cosa sull'"abbassare le penne".

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  7. AHAHAH ma sei Alex di Jönköping? ahahah ce l'hai con italienaren! ma cosa t'hanno fatto? Parliamone che pure io li odio, a me non mi pubblicano per principio. si fanno i ca**i loro con gli intellettuali e se la pigliano con gli operai. la sinistra da salotto sociologica e contro la gente vera!
    Posso mandarti i miei contatti così ne parliamo un po'?
    Gianni

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    1. Caro Gianni!
      Manda i tuoi contatti a chi cazzo ti pare, basta che non vieni a rompere i coglioni qui.
      Son sicuro che tu e alex farete una bella coppia.

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  8. ciao bruno, seguo il blog da qualche tempo leggendo il post e i commenti, mi viene da dire che è davvero Assurdo come chi dice delle cazzate continua a difendere le proprie cazzate e non ammettere di aver sbagliato.
    Certo che per far passare articoli fatti così male il sito italienare fa proprio pena. Simone, mi dispiace ma scrivi in modo vago, "alcuni italiani" , "conosco uno che" ma cosa significa??? Allora anche io ho sentito l'arrotinonche diceva che in Svezia ci sono gli alieni... Ma cosa scrivi. Già il fatto che dici il permesso di soggiorno, be la dice lunga. Simone , mi dispiace ma le persone come te non sono adatte a scrivere articoli, fai mala informazione e sopratutto non penso che ti abbia fatto bene cambiare paese...( ma questa non penso che riesci a cogliere). E comunque, non so da quanto tempo sei in Svezia ( ma davvero ci sei?), ma se è da tanto be' non hai capito un bel niente di come funzionano e stanno le cose?
    Curiosità, sei un immigrato qualificato o no? :D

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    1. Ciao Gianluca, mi firmo con nome e con cognome, quindi su internet puoi verificare chi sono e se vivo in Svezia.
      Avete ragione sia tu sia Bruno: con lo scrivere "permesso di soggiorno", sono stato impreciso. Non intendevo l'equipollente del permesso di soggiorno italiano, ovviamente. Molti italiani che si trasferiscono in Svezia hanno problemi sia a ricevere il personnummer sia uppehållsrätt, e io ho raggruppato (imprecisamente) le due cose nella stessa locuzione. La FAIS è la prima organizzazione che molti di questi italiani contattano quando hanno questo tipo di problemi, che sono aumentati di recente.
      Ti ringrazio per la segnalazione per le critiche, come pure i consigli (a fin di bene). Sembrerebbe che trasferirti in Svezia abbia fatto molto bene alla tua autostima. Non abbastanza da farti firmare il tuo commento con nome e cognome, però. Devi solo aspettare, la Svezia ti aiuterà a trasformare questa autostima virtuale in autostima reale.

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  9. Susate se mi intrometto nel vostro scambio, ma vorrei apportare il mio contributo.
    Ritengo che firmarsi con nome e cognome su internet lasci il tempo che trovi.
    Non si puo mai essere sicuri che dietro quel nome e cognome si celi la persona giusta. Inoltre penso che quello che viene detto (o scritto) abbia piu' valore della persona che parla (o scrive).
    Ho i miei dubbi che il FAIS sia la prima organizzazione che viene contattata, io la vedo piu' come "l'ultima spiaggia" di chi le sta provando tutte. Inolte, le poche persone che conosco che lo hanno fatto, mi hanno riferito che e' stata una perdita di tempo.

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