martedì 12 giugno 2012

Breve storia di una generazione

Condivido con voi questo breve racconto trovato su internet:

Eravamo ragazzi e ci dicevano:
"Studiate, sennò non sarete nessuno nella vita". Studiammo.
Dopo aver studiato ci dissero: "Ma non lo sapete che la laurea non serve a niente? Avreste fatto meglio a imparare un mestiere!". Lo imparammo.
Dopo averlo imparato ci dissero: "Che peccato però, tutto quello studio per finire a fare un mestiere come muratore o pasticcere?". Ci convinsero e lasciammo perdere.
 Quando lasciammo perdere, rimanemmo senza un centesimo. Ricominciammo a sperare, disperati. Prima eravamo troppo giovani e senza esperienza. Dopo pochissimo tempo eravamo già troppo grandi, con troppa esperienza e troppi titoli.
Finalmente trovammo un lavoro, a contratto, ferie non pagate, zero malattie, zero tredicesime, zero Tfr, zero sindacati, zero diritti. Lottammo per difendere quel non lavoro.
Non facemmo figli - per senso di responsabilità - e crescemmo.
Così ci dissero, dall'alto dei loro lavori trovati facilmente negli anni '60, con uno straccio di diploma o la licenza media, quando si vinceva facile davvero: "Siete dei bamboccioni, non volete crescere e mettere su famiglia".
E intanto pagavamo le loro pensioni, mentre dicevamo per sempre addio alle nostre.
Ci riproducemmo e ci dissero: "Ma come, senza una sicurezza nè un lavoro con un contratto sicuro fate i figli? Siete degli irresponsabili".
A quel punto non potevamo mica ucciderli. Così emigrammo.
Andammo altrove, alla ricerca di un angolo sicuro nel mondo, lo trovammo, ci sentimmo bene. Ci sentimmo finalmente a casa.
Ma un giorno, quando meno ce lo aspettavamo, il "Sistema Italia" fallì e tutti si ritrovarono col culo per terra.
Allora ci dissero: "Ma perchè non avete fatto nulla per impedirlo?".

A quel punto non potemmo che rispondere: "Andatevene affanculo!".

2 commenti:

  1. Azz.. Addirittura 2 volte chiesero perché non si fece nulla per impedirlo!
    Scherzi a parte, ogni volta che ci penso mi inca**o. Chissá se in questo periodo si fosse lasciato piú spazio ai giovani (una volta tanto), se le cose sarebbero migliorate. Invece no! Chi ha iniziato a rovinare l'Italia, deve arrivare fino in fondo con l'opera.. Il brutto peró é che: chi rovina l'Italia, non é solo chi sta seduto sulle poltrone del governo, ma sono tutti coloro che non pensano che a se stessi, e non hanno il rispetto per gli altri. Se ognuno prima di fare qualsiasi azione, pensasse anche a quali sarebbero gli effetti sugli altri, le cose sarebbero molto diverse... Gli italiani non dovrebbero sentirsi sempre cosí orgogliosi, potrebbero ogni tanto guardare cosa succede oltre i confini del loro paese, e imparare le cose buone che ci si possono trovare per poi replicarle in Italia. E non sto parlando delle cose piú complicate come ad esempio un sistema pensionistico, ma di cose piccole, quotidiane, come ad esempio rispettare le file, parcheggiare nelle righe, ecc.. se ognuno ci mettesse del suo, e non pensasse "ma tanto lo fanno tutti", pian piano le cose cambierebbero.. (imho)
    Saluti da Kungsbacka
    Christian

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  2. @ChristianM: ooops, devo aver fatto un po' di casino con il copia-incolla, grazie per l'appunto. Adesso correggo!!

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